Domenica 28 settembre, durante le gare della 6^ Tappa ARER, è entrato in arena un atleta davvero speciale, salutato da un caloroso applauso per tutta la sua esibizione: parliamo di Enea Ferroni, roccioso nonchè primissimo Para-reiner in terra emiliana che nella foto vediamo orgoglioso in premiazione ricevere dal Board ARER il suo primo Trofeo di Reining.
La vita di Enea Ferroni da Guastalla non è stata certo di quelle più semplici. Lo diciamo subito, a scanso di equivoci. Per questo la sua passione per i cavalli, la sua voglia di vincere questa sfida personale per approdare alla para-equitazione agonistica, ti conquistano e ti toccano nel profondo. Perchè le sue motivazioni , quali che siano, devono essere dieci volte quelle di un qualsiasi altro ragazzo, proprio come lo sono le sue difficoltà per superare le montagne che lo separano da traguardo. O meglio , per molti di noi sarebbero montagne, per lui è quasi una consuetudine, come è stato per tutta la sua vita.
Il Parareining , portato in Italia dalla passione e dal lavoro del Tecnico Federale Alessandro Pavoni (che ne è coordinatore nazionale per Fise) è già una realtà agonistica che porta i suoi paraatleti anche ai Mondiali di disciplina (vedi qui) e spesso con ottimi risultati per la pattuglia azzurra.
Enea rispetto agli altri, ha cominciato il suo percorso personale a livello equestre con un problema in più: avere una sella speciale con una paletta posteriore che supera le misure consentite per l'agonismo cm), cosa che per il momento - nonostante tutto l'impegno del Pres. Marco Di Paola e del nostro Alex Pavoni - lo fa rimanere per adesso nell'ambito DEMO, esperienza già fatta sia in Toscana che durante il Futurity di Cremona.
Ed è così che, raccogliendo l'invito del coordinatore Pavoni, il nostro Igor Rovatti - trainer reggiano e amico di Arer da lunghi anni- ha raccolto con grande sensibilità personale questa nuova sfida. Periodicamente è andato a casa della famiglia di Enea, lo ha messo in sella al suo fidato Apache (cavallo che diversi anni fa gli regalo' il Rossano Ranch) , ha trovato il cavallo giusto e poi quando lo ha ritenuto pronto, lo ha portato nel cuore delle nostre gare regionali, a prendersi i suoi meritatissimi applausi mentre faceva il percorso in arena. Il tutto sotto gli occhi della sua mamma (che è stata la sua ombra in questi giorni di gara). Il più emozionato di tutti? Igor ! "Temevo che qualcosina potesse andare storto nel back finale e invece il cavallo in arena è stato semplicemente perfetto" Questo perchè i cavalli, a volte più degli umani, sanno essere straordinariamente sensibili quando colgono le nostre fragilità. Per non parlare del suo entusiasmo contagioso: chiunque lo abbia incrociato nelle corsie ha colto che non vedeva l'ora di montare in sella. E per noi di ARER è stato un grande piacere essere stati testimoni di questo suo esordio assoluto.
Benvenuto Enea, cuore coraggioso e sorridente. Anche scrittore, nell'avere raccontato in un libro la sua vita . Un esempio per chi più più fragile di lui, non ha il coraggio di provare queste emozioni. Un esempio in realtà per tutti noi, che ogni giorno NON dobbiamo scalare nessuna montagna ma ci atteggiamo a scalatori !
Che questo esordio in ARER ti porti il meglio. In fondo anche gli attuali para-atleti che gareggiano a livello internazionale, all'inizio si sono dovuti districare tra mille regole e regoline prima di avere il giusto spazio nello sport.
E se un pò domenica abbiamo capito di che pasta sei fatto, allora non abbiamo dubbi ,che anche tu ce la farai !!!!